
Ha preso la mia mano nella sua, come fosse un gesto normale, e mi ha guardata sorridendomi: forse non se lo aspettava che accettassi di ballare con lui. The Power of Love, una canzone che spesso ci accompagnava nei nostri trascorsi, adesso ci vedeva ballare quasi come due estranei; quante volte queste note ci avevano visto insieme... Giuseppe mi cingeva la vita delicatamente mentre ballavamo, io mi limitavo a seguire il ritmo della musica, le mie mani appena poggiate sul suo petto... come avrei voluto ci fosse il mio angelo al suo posto! Lui mi parlava dolcemente, mi riportava indietro con i ricordi, lo sentivo enfatico, lo avvertivo dal tremore leggero delle sue mani, mi sfiorava i capelli con la mano, mi sussurava "sei il mio respiro, io non vivo senza di te, ritorniamo insieme, ti accorgerai che sono cambiato". Le sue parole le ascoltavo in silenzio, come a voler capire cosa dicesse, percepivo il calore del suo corpo del suo profumo; un legame forte ci unisce, non si possono dimenticare di colpo tanti anni di vita insieme, le sue parole mi martellavano il cervello, mi sentii come se mi mancasse l' aria... era come se avessi fame d' aria. Lo invitai ad uscire in terrazza, avevo bisogno di respirare, o forse volevo solo interrompere il suo discorso. Una spendida serata invernale, appena un lieve soffio di vento sfiorava le foglie di mirabili piante sparse nella terrazza, gerani ancora in fiore pendevano da vasi di terracotta sul davanzale della stessa, un leggero profumo di zagara arrivava fin sopra da un giardino vicino ricco di alberi carichi di colorati frutti che si illuminavano con i raggi luminosi della luna piena. Stavamo così uno accanto l'altro, lui mi accarezzava i capelli, continuava a parlare di noi due ed io all'improvviso ho risposto con gesti inconsulti. Gli ho battuto i pugni sul petto, volevo scaricare la mia rabbia su di lui, e Giuseppe non ha mosso un dito; io piangevo e lo colpivo con i pugni serrati, volevo fargli male, il male che lui aveva fatto a me volevo che lo sentisse su di lui!!! "Sei stato geloso di un sogno, era solo un sogno il mio, hai distrutto tutto per un sogno!". Lui era immobile, come se si aspettasse questa mia reazione, non diceva una parola, stava lì, mi guardava senza dir nulla. Mi guardava stranito, ma non c'era cattiveria nel suo sguardo, sembrava prossimo al pianto, trattenuto forse per orgoglio maschile, capiva quanta rabbia ci fosse dentro di me e ascoltava tutto quello che gli rimproveravo. Mi abbandonai ad un pianto liberatorio, Giuseppe mi ha stretto a se dolcemente, ed io mi sono sentita come svuotata dentro, stanca; ero riuscita a dirgli quanto mi avesse ferita, quanto mi avesse fatta sentire l'ultima delle donne in certi momenti con lui, quanto il suo egoismo fosse preponderante fra di noi e come era riuscito ad uccidere un vero amore. Un bacio a te angelo mio, con te io vivo, anche se sò che la mia realtà non può farmi ancora volare con te. Un bacio sulle tue labbra.