mercoledì 29 ottobre 2008

Un amore a due mani

Oggi brutta giornata, piovosa e freddina, ma d'altronde siamo in autunno, non posso ancora pretendere delle belle giornate di sole! Sollevo la persiana della mia porta finestra, la fievole luce entra a malapena nella mia camera, osservo la mia camera: che disordine! Calze sulla poltrona, vasetti di crema aperti, scatole di cipria e bottiglie di profumo riempiono il piano di vetro della mia tolettina, la mia vestaglia da camera scende languidamente giù dal capezzale del mio letto, lambendo il pavimento: sembra voglia unirsi alla mia camicina da notte che giace afflosciata sul tappeto. Cerco di ignorare il tutto, non ho voglia di rimettere in ordine, mi pianto davanti allo specchio della mia tolettina da trucco e mi osservo: lunghi capelli mori, mossi come se il vento si divertisse a soffiarci dentro, occhi grigi che sembrano rubare la poca luce della mia camera per risplendere ancor di più, labbra color delle ciliege e la pelle rosea dell'ovale del mio viso emerge delicatamente dalla cornice della folta chioma dei miei lunghi capelli, trattenuti appena da un nastro di raso azzurro. Le mie dita della mano accarezzano piano una guancia del mio viso e scivolano sul capo, giù fra i miei morbidi capelli, socchiudo gli occhi come a voler godere del piacevole gesto ma la mia mente corre indietro nel passato,un passato che è ancora vivo in me, quando c'era chi mi chiamava "Perla nera" o "mia nuvola mora"ed io ne gioivo... e non capivo ancora che in quelle parole c'era tutta la possessività di chi me le sussurrava. Ero cieca, sorda, non volevo rendermi conto o forse credevo fosse una cosa normale, che la sua gelosia, la sua possessività poi si sarebbe affievolita con il passare del tempo, ed era solo una momentanea reazione o non sò che. Certo è che quest'uomo, che io amavo, è riuscito a stravolgere la mia vita... ma non in bene! Tutto quel suo amore verso di me, quasi morboso, lo ha reso disdicevole, delle volte violento, aggressivo come un predatore a cui si cerca incautamente di sottrarre la preda. Raccolgo il mio viso fra le mani, adesso riesco a piangere; prima non riuscivo, ero come un automa, mi aveva reso schiava di me stessa. Infieriva su di me con una violenza sia fisica che psicologica, ero come una schiava d'amore per lui; io invece mi sentivo come fossi una morta, tenuta in vita dall'egoismo dell'uomo che io davvero ho amato e che mai potevo pensare che arrivasse a tanto. Mi risuonano ancora le sue parole alle volte: "Sei la mia perla, piuttosto di perderti ti ingoio, così sarai dentro di me per sempre e mai di nessun altro". Un brivido percorre la mia schiena, ma non è il freddo, è solo il ricordo di queste parole di cui prima non afferravo la sottigliezza della perfidia nel significato, ma poi ho capito in seguito, sulla mia pelle, cosa intendeva dirmi! Il fuggire dalla mia città, allontanarmi fisicamente dalla mia famiglia, il dover stare lontano sopratutto da mio padre, che io adoro, che ha saputo capirmi e favorirmi nella mia scelta di vita, sembra sia servita poco, il mio ex fidanzato sembra non rassegnarsi: continua a cercare di dissuadermi per ritornare indietro nei miei passi... passi che mi porterebbero di nuovo dentro quella gabbia che lui aveva accuratamente costruito attorno a me. La pioggia continua a cadere, i vetri della mia finestra si ricoprono di gocce che riflettono la poca luce del giorno, sembrano cristalli con mille sfaccettature colorate che scendono giù lentamente per unirsi ad un rivolo d'acqua sul davanzale, così come le mie lacrime che scendono giù dalle mie guance e si adagiano sul palmo della mia mano. Vorrei poter vivere un amore a "due mani"! Vorrei che la mia mano restasse per sempre nella mano di chi amo e di chi mi ama, vorrei non dover aver paura che tutto debba svanire, paura di ritornare ad essere una "schiava d' amore". Una sensazione di freddo interiore mi pervade improvvisamente, sento forte il desiderio di mani che sfiorino il mio corpo, che mi accarrezzino e che mi infondano calore e amore. Ma quali saranno le mani giuste? Quelle che accarezzandomi mi fanno ardere di passione, o il tocco delle mani di un angelo che mi rasserena e vuole solo la mia felicità? Chi stringerà la mia mano nella sua e mi accompagnerà per tutta la vita?

venerdì 24 ottobre 2008

Una sirena con le ali di un angelo

Oggi grandi pulizie! Una decisione che meditavo da tempo... l'inferno paragonato alla mia camera è una suite di un grande albergo a cinque stelle! Mi sono acconciata come una vera colf, compresa di grembiulino con disegnini colorati, capelli raccolti sul capo, fascia per trattenere le ciocche ribelli, jeans elasticizzati (un tocco di vanità ci vuole!!), camicia leggera per muovermi meglio ed ecco... la "schiava Isaura"!! Via, diamo inizio ai lavori forzati! Metto un pò di musica adatta alla giornata frenetica che mi aspetta, non sarà facile riordinare tutto.Serro i denti, mi verrebbe di urlare, già sono in crisi ancora prima di iniziare! Miss, la mia gattina, mi guarda appena con sufficenza, tanto lei è ben sdraiata nella sua cesta su morbidi cuscini, è solo una spettatrice, comodamente rilassata.Sam Sparro con la sua bella "Black and gold" mi aiuta a non pensare a tutto ciò.Riordino tutto per bene, rimetto tutto al suo posto, sistemo per bene i miei vestiti nell'armadio, ripiego i miei golfini e li rimetto nei cassetti del comò... ecco dov'era finito il mio top di pizzo rosso scuro! Quello che ho indossato l'altra sera quando sono uscita con gli amici e con Francesco, il mio dolce angelo. Istintivamente lo porto con le mani al mio viso, posso ancora sentire il suo profumo, quello che emana la sua pelle ben detersa, profumo di un delicato dopobarba, mi sembra di averlo quì vicino a me. Il mio tesoro lo sento preoccupato in questo periodo, lui non mi dice niente, ma io avverto questa sensazione. Ieri abbiamo trascorso un pò di tempo insieme, una bella passegiata sul Corso principale della città, io e lui, mano nella mano. Era bello stare insieme, camminare tra la gente. Con lui accanto a me stavolta non ho avuto la sensazione di sentirmi "sola in mezzo alla folla"; ogni tanto mi cingeva le spalle con il suo braccio e mi avvicinava di più a se, mi faceva sentire protetta, forte, serena. Lo guardavo il mio Francesco, come è bello, i suoi occhi brillano di luce, le sue labbra son labbra da baciare; lui è bello anche di spirito, di animo,di cuore. Ci siamo accomodati al tavolo del nostro solito bar, tra altre coppie che, come noi, discutevano sorseggiando il loro caffè o un aperitivo. Francesco mi teneva la mano nella sua, mi piaceva il calore del contatto fra le nostre mani, ma mi accorgevo che era un pò teso. "Dimmi", ho detto, "parlamene se vuoi, non preoccuparti di riversare in me una parte delle tue ansie, io sono quì per ascoltarti e starti vicino, come posso". Le sue dolci labbra hanno accennato ad un sorriso, mi ha accarezzato i capelli come di solito fa e ha iniziato ad aprirsi e parlare un pò. Mi ha accennato alle sue preoccupazioni lavorative, ad un probabile viaggio per conto della sua banca in America, dove vige una grave crisi economica, al fatto che lui non vorrebbe allontanarsi da me, che sta male al solo pensiero. "Mio tesoro", mi ha detto,"tu sei per me come la mano di un angelo che emerge dalle acque durante una tempesta e si tende verso di me per salvarmi e non farmi travolgere dai flutti del mare. Sei per me una dolce carezza, vorrei stare abbracciato a te per delle ore in un caldo abbraccio d'amore, anche senza dire una parola, solo per sentirti vicina a me, per sentire il bene che ci unisce". Io allora, che lo ascoltavo in silenzio, guardandolo dolcemente mentre si apriva a me, mi sono rivolta a lui dicendo:"si, tesoro mio, vorrei poter essere una sirena con le ali di un angelo, per tendere la mia mano verso la tua, per salvarti dalla tempesta. Emergerei dai flutti del mare in burrasca e volerei con te fra le mie braccia, portandoti su una spiaggia, là dove le onde non possono più travolgerti. Poi, lo sai, ritornerei lì, fra le mie onde, mi farei avvolgere da loro ritornando negli abissi marini felice di averti salvato.Mi ha stretta a se, dandomi un appasionato bacio sulle labbra, noncurante delle persone che ci stavano vicino: era un bacio che racchiudeva tutto il suo amore .

domenica 19 ottobre 2008

Una maschera sugli occhi

Rieccomi, raffreddata come non mai! Non perdo occasione per prendere i primi mali di stagione, sembra che faccia una gara con il tempo, ci tengo ad essere fra le prime a prendermi un bel raffreddore!! Mi passerà, nulla può fermarmi, ignoro il mio naso chiuso, i miei colpetti di tosse... ma gli starnuti no! Quelli non li sopporto!! Ti scuotono tutta, arrivano facendosi annunziare da un piccolo fastidiosissimo prurito al naso; tu lo sai che sta per arrivare ma non puoi far nulla, "acciùù" il primo, il secondo... insomma una piccola tortura cinese! Pazienza, cercherò di sforzarmi per stare meglio in breve tempo... poi sapete c'è l'influenza, e chi se la perde!! Fuori splende un magnifico sole, poichè sapeva che sarei rimasta a casa ,risplende in tutta la sua magnificenza. L'altro ieri mi ha fatto lo scherzo di nascondersi dietro grossi nuvoloni neri, ed ecco un bel temporale, che mi ha trovata sprovvista di ombrello... e ho fatto una bella doccia fredda, senza bagnoschiuma! Ieri sera siamo usciti con gli amici, si è unito a noi anche Roberto, il mio collega. Glielo avevo promesso, ancora non ha molte amicizie ed allora gli ho chiesto di uscire con noi... basta che non si prenda l'abitudine!! Lo sò cosa penserete,"sò tremenda!". Sapeste come delle volte mi sembra strano dire "esco con i miei amici"... si molto strano, io che amici miei non potevo averne: il mio ex fidanzato non me lo permetteva, ero una sua proprietà e come tale dovevo rispettare le sue "leggi". Mah, lasciamo perdere, poi la malinconia e la rabbia prenderebbero il sopravvento e non voglio. Allora vi stavo raccontando di ieri sera, Miriam ed io, dopo al solito grandi riflessioni davanti a gli armadi e prove varie di alcuni capi d' abbigliamento, abbiam trovato un accordo su cosa indossare per la serata. Miriam ha deciso per un bel vestito bianco con una leggera applicazione di fili d argento sulla scollatura, molto semplice e carino, le donava molto,risaltava il suo bel fisico alla Barbie, sopra un morbido giubotto di pelle chiaro che la completava benissimo. Sembrava davvero una bambolina! Io, invece, ho scelto per me un pantalone nero, aderente al "punto giusto", con un top di pizzo rossoscuro, maliziosamente trasparente, giubotto di morbida pelle in tinta, un bel trucco per far risaltare ancor di più i miei occhi chiari, capelli appena raccolti.... ed ecco una Gioia da "urlo", una bomba sexi! Come sono modesta! Siamo stati in un bel locale fuori porta, dove si potevano gustare ottimi piatti caratteristici del luogo ed anche ballare nella sala accanto. Nella sala da pranzo raffinate tovaglie di colore rosa antico scendevano morbidamente sui tavoli, addobbati con graziosi mazzolini di fiori. I commensali chiaccheravano discretamente e dall'altra sala arrivava una piacevole musica. In fondo alla sala vi era anche un camino acceso, per me una novità vederlo acceso in questo periodo, guardavo ammirata i ceppi che si consumavano piano nel caldo crepitio del fuoco. Francesco, il mio dolce tesoro, indossava uno splendido completo sportivo ma molto elegante, che risaltava il suo magnifico fisico atletico. Roberto, il mio collega, invece, un bell'abito in "fresco lana" senza la camicia, ma con un morbido golf chiaro a collo alto. Durante la cena li osservavo, sono due tipi diversi Francesco e Roberto, l'uno moro con occhi grigi, l'altro biondo scuro con occhi verdi,azz ...ci sarebbe l'imbarazzo della scelta! Roberto sembrava trovarsi bene con i nuovi amici, dialogava disinvoltamente un pò con tutti e non lesinava battute allegre che riscuotevano delle sonore risate da parte di tutti noi. Francesco, notavo, lo scrutava discretamente, come volesse studiarlo, capire che tipo fosse, mi sembrava fosse un pò geloso di Roberto... non si sbilanciava troppo nelle sue battute allegre e si limitava a tirate risatine. Francesco durante la serata spesso mi stringeva la mano o la portava alle sue labbra, baciandola dolcemente; Roberto non mancava di osservare la scena e guardandomi con quei suoi occhi stupendi mi sorrideva, si, ma il suo era un sorriso che non mi sembrava affatto di consenso, ma piuttosto di dissenso! La nostra serata è poi continuata nella sala da ballo accanto.Ci siamo divertiti ballando alcuni balli latino americani, Francesco mi accompagnava benissimo nel ritmo sfrenato della musica che io amo ballare. Alcuni balli lenti mi hanno visto rilassare tra le braccia di Francesco, mi piaceva come mi stringeva a lui, potevo percepire il suo profumo, il calore del suo corpo, mi baciava sulle labbra e mi avvicinava un pò più a lui, come volesse sentirmi solo sua. Piano piano riscopro in Francesco certi lati del suo carattere che ancora non conoscevo. Lui non ama la competività, non la teme, vive i suoi stati d'animo ed è sicuro di sè. Francesco lo sà che lui ancora non è "mio", ma gode delle bellissime emozioni che viviamo insieme, non mi chiede nulla di più. Avvicino al mio seno la rosa che mi ha donato, la porto alle mie labbra sfiorandola con un bacio e penso a te tesoro mio, che vuoi solo la mia serenità per farne la tua felicità. Mi ostino a tenere una maschera sui miei occhi. Grazie di esistere, un bacio sulle tue labbra, mio dolce Francesco.

lunedì 13 ottobre 2008

Le dolci note del piano...

Mi son svegliata con le prime luci dell'alba, conservo ancora le emozioni del giorno trascorso e non vedevo l'ora di trascriverle nel mio pc. Fievoli raggi di luce filtrano attraverso la tenda, a malapena riescono ad illuminare la mia camera; non fa molto freddo, anche se un morbido pigiama di lana leggera ricopre il mio corpo, che sembra adagiarsi comodamente su di esso come a goderne solo lui nell'infondere calore sulla mia pelle, come mani che ti accarezzano dolcemente, che ti sfiorano, provocandoti una delicata senzazione di piacere. Passo la mano fra i miei folti capelli che scivolano sul mio viso per rimandarli indietro sul mio capo, conservano ancora un delicato profumo, sono morbidi, sembrano scivolare come la seta sotto le mie dita. Miss, la mia dolce gattina, dorme serenamente, ogni tanto si muove per cercare una posizione più comoda ai miei piedi. E chi si muove! La signorina si sveglierebbe, chiedendo per lei tutte le attenzioni!Ascolto, attraverso le mie cuffie, Capriccio arabo di Andres Segovia, un famoso chitarrista spagnolo che con gran maestria riusciva a carezzare le corde delle sua chitarra, come se accarezzasse il corpo della sua amata, facendolo vibrare di piacere e dando origine ad una dolce melodia d'amore. Francesco, il mio dolce angelo, come mi piace chiamarlo, è rientrato da Roma. Sapevo del suo rientro e gli avevo promesso che sarei andata a prenderlo all'aereoporto. Non vedevo l'ora che rientrasse, mi mancava, avvertivo sempre di più la sua mancanza... insomma, basta romanticherie! Ho indossato i miei jeans, un morbido golfino di lana colore rosa pastello, ho lasciato scivolare i miei capelli sulle mie spalle, poche gocce di profumo... ed eccomi, pronta ad aspettarlo. Francesco mi ha scorta subito fra la gente in attesa dei cari, mi è venuto incontro e mi ha abbracciata come fosse che non ci vedavamo da chissà quanto tempo e baciandomi sulle labbra mi ha sussurrato "ti amo, amore mio". Indossava un bel giubotto di pelle non pesante su jeans scuri e camicia chiara, mi è sembrato ancora più bello, non sò perchè... mi cingeva le spalle con il suo braccio ed ogni tanto mi stringeva a sè dolcemente. Io lo guardavo e sembrava che i suoi occhi brillassero di gioia. Siamo andati direttamente a casa sua, durante il tragitto mi ha raccontato della trasferta presso la sede centrale della sua banca e dei nuovi colleghi e poi mi ha chiesto cosa avessi fatto in sua assenza; io lo osservavo mentre guidava, è davvero bello " il mio angelo", parla con scioltezza e naturalezza, sembra sicuro di sè stesso, mi infonde quella sicurezza di cui io vado alla ricerca. Appena arrivati a casa, mi sono offerta per aiutarlo a disfare le valige... e poi parlano di noi donne!! "Ma quante cose ti sei portato" gli ho detto, neanche fosse dovuto mancare chissà per quanto tempo. Dovevo pur dirglielo! Un bel sole caldo fitrava attraverso le finestre, riempiendo la sala di luce; forse perchè eravamo in piena attività per rimettere a posto il tutto, ci faceva sentire caldo: allora ho indossato una sua camicia leggera, mi stava un pò grande ma andava bene lo stesso, mi teneva fresca. Francesco mi disse che sentiva il bisogno di fare una doccia. In attesa che finisse di rinfrescarsi, ho messo un pò di musica... la mia naturalmente! African Melody, del mio pianista preferito, Ludovico Einaudi. Mi sentii chiamare da Francesco, pensai che avesse dimenticato l'accappatoio. Nella sala da bagno il vapore dell'acqua si mischiava al profumo del bagnoschiuma, mi avvicinai per porgergli il suo accappatoio,ma... Francesco mi attirò a se sotto la doccia! Sul momento rimasi sbigottita, l'acqua bagnava i miei vestiti, la camicia si avvinghiava sul mio petto lasciando trasparire i miei seni; Francesco allora cominciò a baciarmi sul collo e sul viso. L'acqua scivolava su di noi come mani che ti accarezzano dolcemente, lui mi spogliava dei miei capi bagnati, non smetteva di baciarmi; la mia bocca sul suo corpo lo baciava sul viso, sulle labbra, sul petto e le mie labbra scendevano sempre più giù... l'acqua non riusciva a raffreddare la calda passione che ci coinvelgeva in quei minuti. Le sue mani mi cercavano... la sua bocca baciava i miei seni, mordeva dolcemente i miei capezzoli, l'acqua era complice di questo bellissimo amplesso d'amore. Il suo letto ci vide ancora amarci con sfrenata passione, era bello sentire su di me il suo corpo ancora umido, profumato, le dolci note del piano di Einaudi ci accompagnavano, pareva ci sfiorassero come se volessero essere partecipi a tanta passione e goderne anche loro, sembrava che non ci saziassimo uno dell'altro, era bello sentirsi amati, la mia bocca non smetteva di ... cercarlo, di baciarlo, le mie mani di accarezzarlo. Io su di lui potevo coglierne la vibrante sensazione di piacere, le sue mani sui miei fianchi mi aiutavano goderne sempre di più. I nostri gemiti si fusero poi con un sol grido di piacere... avevamo raggiunto l'estasi. Suggellammo con un ultimo bacio questo meraviglioso... ritrovarci. Un bacio a te Francesco, mio dolce angelo.

mercoledì 8 ottobre 2008

Un amore "online"

Ascolto Ludovico Einaudi, magiche note si concretizzano dalle sue mani sulla tastiera di un pianoforte. L'ascolto ed è come se mi sentissi vicina a lui, seduta al suo fianco, incantata dal magnifico tocco delle sue dita che danno vita a tanta bellezza di magici suoni. E' notte fonda, Miriam, la mia dolce amica, dorme da un pezzo e Miss, la mia gattina, dorme vicino a me arrotolata come fosse un gomitolo di lana. Ho le mie cuffie, non voglio svegliare nessuno ed io mi godo in pace la mia musica. Da poco ho sentito L., il mio amore, abbiamo scherzato un pò. Gli ho detto che il nostro sembra un amore "online", scherzavo ma dentro di me ne soffro. Sapeste che bella la sua voce, è calda, suadente, starei ore ad ascoltarlo, ecco... il solito nodo alla gola, non riesco ad abituarmi a questa lontananza e pesa anche a lui ed anche se mi dice:"Vorrei poterti amare nel modo più estremo che ci sia,per sentirti mia,solamente mia,vorrei poter sfiorare con le mie labbra il tuo corpo,e ad ogni bacio gioire perchè tu esisti amore mio." sempre dolci parole queste ma.. non riescono a colmare il vuoto che ho di dentro. Accarezzo istintivamente le mie braccia, come fosse lui a farlo, ma sono solo le mie mani a sfiorarmi, non le sue calde e forti mani. Quelle che mi fanno sentire viva, che mi fanno sognare. Che malinconia! Un bacio amore mio, vita mia. Adesso sembra più fredda questa camera, scivolo di più sotto le mie coperte, saranno loro a riscaldarmi!! Oggi in ufficio una piacevole sorpresa, ho trovato una rosa sulla mia scrivania. Me l'ha fatta trovare Roberto, il mio nuovo collega, quello che mi chiama "malinconico autunno"; è un bravo ragazzo, gliene faccio di tutti i colori... e delle volte osa pure controribattermi! Io lo riprendo molto "garbatamente" e lui mi guarda, con quei suoi occhi verdi stupendi, e poi mi sorride... Mah! Come fa a sopportarmi non lo sò. Gli ho promesso che una di queste sere usciremo con gli amici della comitiva, così almeno mi farò perdonare. Le dolci note del piano suonate da Einaudi continuano a farmi compagnia, socchiudo gli occhi per un momento, mi lascio trasportare lontana, vicino al mio amore L. Vorrei essere lì con lui adesso, solo per stargli vicino, per accarezzarlo, poggiare il mio viso sul suo petto ed addormentarmi accanto a lui fra le sue braccia, facendomi cullare da questa dolce melodia. Quanto mi manchi amore mio, vita mia.

venerdì 3 ottobre 2008

Caldi colori d'Autunno

Rieccomi, ieri giornata davvero pesante, ho fatto anche esami: tutto ok, ho passato lo scritto e adesso mi preparerò per l'orale. Mi sono svegliata molto presto, ma ormai è diventata una mia consuetudine, mi prendo il mio spazio con il pc e riverso dentro di esso tutto quello che non riesco o non posso a dire ad altri. Modo un pò strano forse per esternarmi, però mi aiuta a farmi stare meglio. Ieri giornata un pò uggiosa, freddina al solito, ma senza pioggia, che però al ritorno dagli esami mi ha concesso di fare una passeggiata sul corso principale della città. Era bello stare fra la gente, mi faceva sentire meno sola, e ciò mi confortava. Avevo bisogno di sentire il vociare sommesso della gente, ammiravo le vetrine, anche se però avevo la sensazione di essere "sola in mezzo alla folla"... pazienza! Gli alberi del corso cominciano a vestirsi dei colori dell'autunno, i caldi colori che solo la natura può dare,e solo essa può dipingere così straordinariamente le foglie degli stessi con toni variopinti che difficilmente un pittore può riprodurre.Mi piacerebbe sdraiarmi su un letto di foglie, sotto gli alberi di in un bosco, ed aspettare che altre foglie cadano sul mio corpo per potermi vestire con i caldi colori d'autunno. Penso che adesso, anche nella mia bella Sicilia, il verde del fogliame stia dando spazio alle tonalità calde della stagione, prima dell'arrivo del freddo inverno che spoglierà gli alberi che si erano rivestiti di tinte brillanti subito prima di addormentarsi per il lungo sonno invervale. Si risveglieranno a Primavera, i mandorli, i ciliegi sbocceranno in un tripudio di fiori, i campi sembreranno ricoperti da un prezioso candido merletto delicatamente profumato, la terra così adornata sembrerà andare in sposa alla nuova stagione primaverile, ed al posto delle note dell'organo sarà accompagnata dal festoso cinguettio degli uccellini, che si affannano nel loro andirivieni a portare il cibo ai nuovi nati nei loro nidi. Ecco,un pò di nostalgia... sono "figlia dell'Etna" e mi manca tanto la mia terra. Un bacio alla Mia Sicilia. Mi rannicchio di più fra le coperte, mi piace il calore mi mi procurano, sembra un caldo abbraccio, quello che vorrei in questo momento, per farmi sentire meno sola. Francesco da qualche giorno è in trasferta a Roma, lo hanno mandato alla sede centrale della sua banca. Ma quanto mi manca!! Ecco, forse ci voleva questo improvviso allontanamento per farmi capire molte cose. Mi mancano le sue carezze, i suoi sguardi discreti, le sue battute allegre, il suo dolce sorriso, come quello di un bimbo a cui accarezzi il viso, e che poi baci dolcemente; ecco, adesso vorrei baciarlo, accarezzarlo e tenerlo fra le mie braccia. La mia aquila, che volteggia leggera,imperiosa nell'aria e che vuole salire sempre più in alto per rifugiarsi dalla realtà. Lo sò il mio non si può chiamare amore, ma è forse qualcosa di più che mi unisce a lui, non sò ben spiegare cos'è, ma sò che mi manca tutto di lui adesso che è lontano da me. Riconosco che non si può attendere per l'eternità, che non basta un legame che assomigli all'amore per legare due persone, e forse un giorno non vedrò tornare la mia aquila al suo nido, cercherà altrove chi le terrà compagnia per tutta la vita.Un bacio sulle labbra Francesco, continua a volare sempre più in alto.