giovedì 14 maggio 2009

La piccola Gioia - terza parte

Dopo una profonda riflessione, capì che non era per me la vita monacale... eh si! Perchè da piccola volevo farmi suora, ma ci pensate... me nelle vesti di una suora! Certo avrei modificato un pò lo stile monastico delle vesti, accorciato un pò le lunghe sottane, qualche "spacco" nelle gonne, dove si sarebbe intravisto un delicato reggicalze in pizzo, un pò di scollatura sui seni e poi... basta và, sennò mi scomunicano a vita!! Sarei stata una suora troppo sexi, altro che Monaca di Monza!! Così la mia vita continuava, come tutte le ragazze della mia età: studio, amiche, qualche volta a ballare, ma un pensiero era fra i miei preferiti: come "fregare" sempre i miei fratelli! Era un pensiero reciproco il nostro, forse non ci dormivamo la notte alle volte! Io, unica "fimminedda indifesa di casa", ovvero unica ragazzina indifesa (non potete immaginare come sorrido mentre scrivo), in balia di "du frati masculi prepotenti", cioè due fratelli maschi prepotenti, che facevano di tutto per farmi capire che loro erano i fratelli più grandi e bla.. bla.. bla.. e dovevo sottostare a certi criteri maschilisti. "A mia sti cosi?"(a me queste cose?)... Mai! Erano loro che dovevano cambiare il loro modo di pensare, non sia mai detto che mi fossi piegata facilmente assecondandoli, io "mi spezzo,ma non mi piego!" Insomma era una lotta continua, dove le armi a disposizione erano fatti di scontri verbali, dove venivano fuori divergenze di opinioni reciproche, tipo una frase che li mandava in bestia quando dicevo loro "Dio creò la donna per farsi perdonare di aver creato l'uomo". Non vi dico per educazione la loro risposta... che sicuramente avrete intuito! Avevo anche imparato un trucco per non farmi prendere per le trecce durante corse improvvise per fuggire dopo qualche mio dispetto, come ascoltare le conversazioni telefoniche con le loro innamorate, dove davano il meglio di loro stessi sdolcinandosi come non mai, e poi iniziavo a deriderli, mi passavo le lunghe trecce intorno al capo e le bloccavo con dei fermagli e poi ... pigliatemi se ce la fate! E vi dirò di più, avevo imparato a batterli al gioco del poker. Ero bravissima a" bluffare", nelle calde serate estive in campagna delle volte si organizzavano partite a poker all'ultimo sangue con i miei fratelli, qualche volta c'era anche un loro amico, e si dava inizio alle più agguerrite giocate a poker. Immaginate una sera d'estate fra i profumi delle zagare, il canto dei grilli, falene che si divertivano a girare intorno alle lampade e copiosi grappoli dorati d'uva che pendevano da sotto il patio di casa nostra che si trasformava in una bisca, sulla tavola non mancavano bibite fresche, mandorle secche, biscottini, ciliege o fichi. Io, anche se come al solito non avevo gioco in mano, rimanevo impassibile, non lasciavo trasparire una piega di disappunto sul mio viso, con sigaretta al lato delle labbra, fumo che mi appannava la vista, rilanciavo sempre facendo credere chissà cosa avessi in mano e li guardavo dritta negli occhi, con sguardo freddo, da vera professionista del poker, non dovevo far capire loro che spesso non avevo nemmeno una semplice coppia in mano ma che li stavo fregando per bene! Era alla fine però che le cose si capovolgevano, perchè quando si accorgevano che bluffavo... erano davvero corse alla sopravvivenza, ci tiravamo di tutto mandarini, fichi, ci scambiavamo parole affettuose non ri petibili, il tutto accompagnato dai rimproveri di mia madre che cercava di tenerci calmi dicendoci di non gridare che non stava bene comportarsi come noi stavamo facendo... ma lei gridava più di noi! Ah questi uomini, non ammettono nemmeno la sconfitta... onesta, in una partita a poker.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

cara gioia che dire leggere questa tua 3 parte mi fa 'ridere come non mai...bhe' se penso a te e alla tua vocazione ...per fortuna ci hai pensato bene..eh eh eh...per non parlare poi delle tue partite a poker sigaretta in bocca e sguardo di sfida..facile immaginare lo sguardo dei selvaggi(li chiamo cosi' i tuoi fratelli)di superiorita'....certo poi quando scoprivano che nn avevi nulla l'orgoglio maschile prendeva il soppravento e partivano gli inseguimenti fino a sfinirvi..sorrido mentre ti scrivo il commento pensando a cosa ti sarebbe successo se nn interveniva in tua difesa la persona a te piu' cara...guaii a toccare la fimminedda di casa .....so quanto tu stessi ridendo a scrivere delle interminabili partite a poker coi tuoi selvaggi(fratelli)e chissa' cosa ancora gli avrai combinato...ah..ah..ah..si rido pensando a quello che gli combinavi e alle loro facce ...tu sai quante risate!!!!...bacio.bacio..

Anonimo ha detto...

ciao gio'....sai cerco di immaginarti nelle vesti di Suor Gioia ...cerco...ma non ci riesco...anche se sono sicuro che in quei panni saresti riuscita a fare bene con la saggezza che ti ritrovi...immagino quanti fedeli avresti dovuto ricevere ( anche in questo caso i numeretti ?) ahahahah
io mentre leggo i tuoi post e come se sentissi la tua voce....la tua risata mentre scrivi...basta un po di fantasia...e tutto si realizza...e poi grande giocatrice di poker...il tuo quadretto familiare con i tuoi fratelli e stupendo....hanno trovato pane per i loro denti...vero ?....ora ti saluto gio'...aspetto con ansia il tuo prossimo post...
un bacio e grazie di esistere...
D.