
Passavano i giorni e gli incontri con Giuseppe si facevano sempre più frequenti: le inventavo tutte a mamma per poter uscire, dalla classica scusa di andare a studiare da una compagna o per andare a fare piccole compere... insomma, ne escogitavo sempre una, l' importante era che mi incontrassi con Giuseppe, mi batteva il cuore a "mille" quando lo vedevo... avete mai provato farfalline che volano nello stomaco? Un senso di euforia che vi pervade dentro, "spingere" con gli occhi le lancette dell'orologio per far si che il tempo scorra più in fretta perchè sai che poi dopo sarai con chi ami? Ecco se avete provato questo e tanto altro siete proprio fregati, siete innamorati!! Di Giuseppe ero gelosa, non sopportavo che le mie compagne di classe solo lo guardassero, nè i loro apprezzamenti nè le loro stupide allusioni. Lui spesso mi aspettava all' uscita dal Liceo, nello spazio antistante l'istituto, e loro "scimmiottavano"per mettersi in mostra... che civette! Si perchè eravamo una classe tutta femminile, si faceva a gara per esser le più belle, le più attraenti... ma in questo caso erano solo le più stro..e! Giuseppe infondeva un fascino particolare, quello dell'uomo maturo affascinante che non passa inosservato; ma lui non le degnava nemmeno di uno sguardo, si limitava al massimo ad un saluto quando le vedeva insieme a me all'uscita dal liceo. Un giorno di scuola ,era quasi finita l'ultima ora, al solito davo una sbirciatina da dietro i vetri della finestra per vedere se Giuseppe fosse fuori ad attendermi, si accostò a me il mio Prof di biologia, un caro insegnante avanti con gli anni con cui avevo uno splendido rapporto alunna-insegnante, il quale aveva notato da tempo il mio atteggiamento di interesse a

guardare sempre da dietro la finestra, aveva capito che aspettavo qualcuno negli ultimi tempi, cosi'mi disse: Gioia è lui che aspetti, vero? Attenta, tu sei "picciridda"(piccola), e lui è grande per te, il suo amore ti potrebbe soffocare, quando si ha una certa età si diventa possessivi... lo guardai perplessa, non afferravo il senso del suo messaggio, ero troppo innamorata e non mi importava nulla! Questa frase però sembrò una Sibilla, come avesse letto nel mio futuro, ricco dell'esperienza di vita cercava di mettermi in guardia, ma l'amore ti rende cechi e sordi, volutamente non si ascolta ne si vuol vedere nulla. Eravamo ormai prossimi alla fine dell' anno scolastico, a Giugno in Sicilia fa tanto caldo e seguire le lezioni in aula, dove non ci sono confort per alleviare il caldo opprimente, è davvero una tortura; così, quel giorno, decisi di marinare la scuola, avrei preso un buon gelato ed avrei fatto una bella passeggiata in Via Etnea, una delle vie principali del centro di Catania, che attraversa da sud a nord tutta la città, considerata anche il "salotto" della città, che conserva ancora il lastricato in pietra lavica, costeggiata ambo i lati da antichi palazzotti stile barocco dove si possono ammirare antiche cariatidi che sembrano sorreggere alcuni balconi, capitelli adornati egregiamente sovrastanti antiche colonne: spesso si possono trovare nelle entrate di alcuni palazzi in stile, che arricchiscono il centro storico della mia città. Indossavo un vestito leggerissimo, un pò ampio, che alla prima folata di vento sembrava carezzare delicatamente il mio corpo, era lungo, appena sopra il ginocchio, delicati mazzolini dai tenui colori si spargevano sul morbido tessuto dallo sfondo color del cielo, sembravano emergere da esso, un ricamo a "nido d'ape" delineava la casta scollatura sul seno e si ripeteva sulle maniche corte a palloncino, ai miei piedini sandaletti bianchi e azzurri, capelli raccolti in una lungha treccia fermata alla fine da un nastro di velluto azzurro che scivolava lungo la mia schiena, battendo il ritmo dei miei passi e divertendosi a sfiorare il mio fondo schiena... insomma, apparivo più piccola di quel che fossi! Così spensieratamente, passeggiavo nella via principale della mia città, gustandomi un bel con

o gelato: adoro i gelati con panna e da noi, in Sicilia, sono maestri nella preparazione di queste delizie estive, lo assaporavo con golosità e nel frattempo guardavo le vetrine dei negozi. Camminando camminando mi ritrovai nei pressi dello studio di Giuseppe, cosi' pensai di andare a trovarlo, gli avrei fatto una sorpresa! E poi avevo anche le mani un pò appiccicose per il gelato, ne avrei approfittato per lavarmele.E fù davvero una sorpresa per lui ,appena mi vide mi strinse in un dolce abbraccio, mi sollevò fra le sue braccia facendo un giro su noi stessi io istintivamente piegai le gambe indietro lasciandomi trasportare dal suo festoso abbraccio,era euforico tratteneva a stento la sua felicità,mi baciava sulle labbra sul collo,mi diceva " che bella sorpresa che mi ha fatto la mia piccola Gioia!"Nel suo ufficio tutto parlava di lui,quadri di quotati artisti facevano bella mostra sulle pareti,insieme ai diversi titoli di studio incorniciati egregiamente,vari soprammobili lineari e di ottima fattezza adornavano l'ambiente,una bella scrivania antica in legno di noce,con pannello di copertura in pelle verde scuro bordato da piccoli disegni dorati, una bella lampada in ottone e portalampada quasi in tinta con il pannello,i vari accessori posti su di essa,in coordinato con il resto dei soprammobili,la sua sedia a spalliera alta con sedile in pelle scura ed una libreria antica alle spalle della stessa,ancora poi un elegante e comodo divano in pelle color cuoio brunato,rispecchiavano il suo stile elegante e il suo gusto ricercato.Candide tende ricoprivano le portafinestre e scendevano morbide a "cascata"dal soffitto,dove plafoniere a bouchet ,ricche di fiori di cristallo swarovsky con rametti e foglioline in ottone lucido antichizzato ,davano un tocco di raffinatezza all'ambiente. Una piacevole musica proveniva dalle altre camere dell'appartamento,ma quel giorno non c'era nessuno ,i suoi collaboratori erano impegnati fuori città.Giuseppe indossava pantaloni in fresco lino color tabacco e una camicia in tono chiara a maniche corte,la recente abbronzatura lo rendeva più attraente,l' ambiente era fresco ,climatizzato,e mi fece ben presto dimenticare il caldo afoso che mi aveva accompagnato sin da lui.Mi offrì subito un succ

o di frutta,ero anche assetata,mi accomodai nell'attesa sul comodo divano,appoggiai la testa sullo schienale e distesi le braccia,socchiusi gli occhi volevo godere della frescura dell'ambiente, ma d'improvviso mi senti baciare sulle labbra,erano labbra che conoscevo calde umide di piacere,accarezzare dalle sue mani che mi fioravano delicatamente che stavolta non si fermavano solo sui miei capelli, carezze che scivolavano sul mio seno,che scendevano sulle mie cosce,io ero quasi immobile,godevo di questi attimi,era bellissimo ,provavo una senzazione che fino ad allora non avevo mai provato,mi pervadeva un senso di benessere ,di piacere,pian piano cominciai ad accarezzarlo,amavo il contatto delle mie mani su di lui,lo sentivo fremere sotto le mie dita,con dolcezza cominciava a spogliarmi,fece scivolare su di me dapprima il leggero vestitino,che restò a mezza vita ,i miei seni affioravano da un delicato reggiseno,egli li baciava,li sfiorava con le labbra,le sue dita sfioravano delicatamente i miei capezzoli,il suo viso sul mio seno le mie mani fra i suoi capelli,percepivo il suo fresco profumo,mi sussurrava frasi bellissime,mi baciava sulle braccia, sul collo ,le sue labbra risalivano dolcemente fin sulle mie,pian piano anch'io cominciai a spogliarlo dei suoi abiti,sbottonavo la sua camicia,appariva il suo petto muscoloso erano le mie le mani che adesso lo sfioravano carezzandolo, le mie labbra lo baciavano,non avevo paura ,sapevo cosa stessi facendo,per me era la" mia prima volta"lo amavo,volevo essere sua totalmente....