mercoledì 5 novembre 2008

Una favola per Stella

I giorni passavano,diventarono settimane mesi e Stella e il suo nuovo amore erano più uniti ed innamorati che mai. Ogni qualvolta mi capitava di vederla, lei sembrava ancora più bella, sul suo viso traspariva la felicità, i suoi occhi erano illuminati da una luce nuova, viveva questo amore come una favola. Un giorno per caso li vidi insieme,erano davvero belli, lei poggiava la sua testolina fulva sulla sua spalla, lui le cingeva la vita con il suo braccio ed andavano così passeggiando, erano nel loro mondo, sembrava che nulla gli importasse, che nulla li sfiorasse... erano solo loro due e il loro amore. Ma come in tutte le fiabe, anche in questa c'era una "strega cattiva"... si, perchè anche se il marito di Stella non si curava più di tanto delle uscite sempre più spesso ingiustificate della moglie, la suocera no! Lei si era accorta di qualcosa, cominciavano a sorgere dei sospetti in lei e la teneva d'occhio. Un pomeriggio venne a casa mia, com'era bella, radiosa, indossava un abito molto semplice di colore bleu, arricchito da pizzi sul corpino, una fascia di velluto in tinta tratteneva i suoi riccioli fulvi, sembrava una ragazzina che fremeva sapendo che stava di li a poco per incontrare il suo fidanzatino.Parlammo a lungo, io tenevo sulle mie gambe Eliana, che crescendo somigliava sempre di più alla madre, era diventata una splendida bambina, con un visino tondo e roseo, gli occhi erano due smeraldi, la boccuccia due petali di rosa che si schiudevano e chiamavano sempre "mamma, mammina". Mi chiamava "zia Ioia"ed io la stringevo a me e la ricoprivo di baci. Ormai cominciava a fare i primi passi ed i suoi piedini non stavano mai fermi, sembrava volessero scappare dalle deliziose scarpette a "bambola" che calzava, camminava un pò goffamente, con le manine ora sul petto ora con le braccia aperte, come fanno i bimbi che cominciano a fare i primi passi e cercano di tenersi in equilibrio, e girava nella mia camera cercando di prendere ora una bambola ora un altro gioco. La piccola naturalmente era ignara di cosa le succedesse intorno, di cosa la sua mamma stesse vivendo in quel periodo, il suo era solo un mondo di baci coccole e giochi. Stella mi confidava che il suo matrimonio ormai era in frantumi, il marito sembrava per lei un estraneo, che aveva notato, però, che la suocera delle volte, quando riceveva una telefonata da Marco, il suo amore, anche se faceva di tutto per non farsi scoprire,si sentiva spiata da lei. Parlava con foga, era preoccupata, spesso la suocera le faceva strane domande o le faceva esempi di donne che tradendo il marito poi le avevano tolto l'affidamento del figlio nella separazione per colpa .Il tutto la inquietava molto, mi diceva "voglio vivere la mia favola d'amore, lo sò che sono in peccato, ma ho scoperto cos'è l'amore e se amare è un peccato, allora io sono felice di essere una peccatrice!". Mentre parlava animosamente con me, le sue guance rosee si accendevano, come quelle di una bimba che arrossisce se viene rimproverata per una marachella,ma la sua non lo era... era ben altro! Ben presto,la strega cattiva della favola di Stella comprese tutto ed allora la sua vita cominciò a diventare un inferno, la ricattava, la minacciava che le avrebbe fatto togliere la custodia della bambina. Quante volte la vidi abbandonarsi ad un pianto straziante, era combattuta fra due amori, quello per la sua bambina e quello per il suo amore. Si trovava adesso ad un bivio, e sapeva che qualsiasi fosse stata la scelta serebbe stata per lei straziante. Ma la ragionevolezza si fece strada in lei, l'amore di mamma ebbe il sopravvento, non poteva rinunciare alla sua bambola dai capelli fulvi, troppo forte il legame. L'addio con Marco fu per lei indiscutibilmente doloroso, ma anche lui capì che non potevano andare avanti, nonostante il loro amore fosse così bello. Sono sicura che adesso, Stella, quando racconta alla sua bambina una fiaba, le racconterà di certo quella di una ragazza che dovette rinunciare al suo amore perchè una strega cattiva voleva portarle via la sua bambola di porcellana, dai capelli fulvi e dagli occhi del colore dei prati in primavera. E la stringerà al suo petto,come se ancora per un attimo stringesse a sè il suo grande dolce amore.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

cara gioia ciao l finale sai bene che mi mette tristezza..mi spiace per la tua stella io in ti dico come la penso in poche parole...Vivi la vita, vivi le tue gioie, vivi i dolori ma vivi! Spesso il destino ci riserva ingiustizie, infelicità e momenti in cui desideriamo estranearci dal mondo, per rifuggiarci nei nostri sogni immagginare che diventino presto realtà..ma non possiamomo illuderci per sempre. Ma viviamo.io voglio viverla la mia favola e nn voglio pensare in negativo.. cmq e sempre un piacere leggerti tvb gioia baci bella stella...

Anonimo ha detto...

komplimenti amo' kommento lucido e razionale kome la persona ke sei.
ossequi.

Anonimo ha detto...

dio.... come capisco questa storia e come capisco la tua amica stella a cui dico" ti voglio bene " , gioia tu sei immensa .
mi fermo qui....perchè altrimenti scatterebbe in me una sensazione di depressione.
stella...gioia dice sempre....vivi la tua vita...io dico a te la stessa cosa...e io stesso mi ripeto in continuazione queste parole...è difficile se non impossibile a volte fare quello che veramente si desidera , perchè vincolati da solenni giuramenti...pero io la penso come te...se amare è peccato....
baci ad entrambi...
d.

Anonimo ha detto...

sarebbe bello poter fare della propria vita un sogno ,... e di un sogno una realta'..........sarebbe troppo bello.....
baci
d.

Anonimo ha detto...

poche parole, una dedica: e realizzo solo ora che ci sono assenze piu' presenti di mille presenze...continua cosi non fermarti, sappi che molti hanno bisogno di leggere quello che scrivi, questa e' stata solo un apparizione momentanea ma a breve leggerai, una favola per gioia, quella che tu vorresti leggere e che non hai il coraggio di scrivere..ti voglio bene...sii felice

Anonimo ha detto...

Cara gioia,questa della tua amica è una storia che accomuna centinaia di coppie, anche se col tuo modo abile, sapiente e caloroso che hai per scrivere sei riuscita a renderla meno tragica rimane pur sempre una storia drammatica, comunque sono sicuro che la tua amica alla fine abbia fatto la scelta giusta anche se dolorosa perchè l'amore per un figlio non si cambia neanche con la star più famosa del mondo. Complimenti vivissimi cara amica.

Anonimo ha detto...

Sapete la sera come mi addormento? Con la buonanotte di un angelo visibile solo nella mia mente, ma conservato nel mio CUORE!
tutte le sere prego anche per te dolce gioia sei una ragazza dolcissima, meriti veramente una vita serena e solare per la persona che sei TVB GIOIA BACI S.

Anonimo ha detto...

Ciao Sorellina,

eccomi qua...con un pò di ritardo...ma sempre presente!!!
Ho letto e riletto molte volte questo tuo pezzo ed ogni volta riusci a farmi entrare totalemente nel vivo della scena. Certo che la vita alle volte può essere bizzarra...ti sorride quando tutto va storto e ti pugnala quando invece stai per toccare il cielo con un dito. Mi rendo contro che l'argomento è molto delicato, ma io avrei agito in maniera diversa!!
Io avrei vissuto questa favola, l'avrei vissuta fino in fondo, con molta razionalità e ponderando il più possibile, ma l'avrei vissuta.
Se una persona ti fa stare bene...non puoi segarla dalla tua vita così dall'oggi al domani.
Ritornano alla metofara della favola....se ricordo ancora quelle che mi raccontavano da bambino....non hanno tutte lo stesso finale...giusto???
Mi dispiace di cuore per la tua amica...ma come altri (visto i commenti che ti hanno lasciato) anch'io voglio vivera la mia favola e magari un giorno ti aiuterò a scrivere una 3à parte con un finale più bello!!!

Un bacio sorellina...a presto!

P.S. Sai S. ti capisco perfettamente...anch'io come te mi addormento con la buonanotte di una bella fatina, grazie alla quale riesco ad andare avanti anche nei momenti più brutti della mia vita. Non smetterò mai di ringraziare il Signore....di aver fatto incrociare le nostre strade.