
Non riesco a prendere sonno, scrivere un pò, forse, servirà a rilassarmi. Fuori c'è molto vento, le ombre degli alberi si riflettono sulle tende della mia finestra, sulla parete della mia camera, sembrano braccia e corpi che si muovono in una frenetica danza accompagnate dal sibilo del vento. Mi sono girata e rigirata nel mio letto tutto il tempo, la mia camicia da notte sembrava volesse stringersi ancora di più al mio corpo, e nulla è valso al fatto che io la tirassi e la rimettessi a posto: lei si avvinghiava sempre di più, come una morsa, addosso a me; non un abbraccio caldo stavolta, bensì una stretta opprimente che rifletteva forse il mio stato d'animo ansioso, agitato. I miei folti capelli non mi carezzavano il viso, ma sembravano volessero schiaffeggiarlo,come per punirmi. Così eccomi quà, con il mio pc: forse riuscendo ad esternare ciò che sento dentro poi mi potrò addormentare. Oggi una bella giornata di sole, un pò freddina ma tutto sommato gradevole, avevamo deciso la sera precedente di fare una gita, con gli amici, per passare un pò in compagnia la domenica. Le solite pratiche mattutine: doccia, colazione, chiaccherata con Miriam; programmavamo il da farsi per la giornata, lei come sempre era più indecisa di me sull'abbigliamento. La mia Miss, la gattina, sembrava capire che sarebbe rimasta da sola e richiedeva maggiori attenzioni, come dire "voi andate ed io resto sola a casa ...e allora coccolatemi di più!!" ... e me la ritrovavo tra le gambe e rischiavo pure di cadere! Pazienza... lei è un pò la mia ombra ed è giusto che non ami restare da sola. Dopo vari ripensamenti su cosa indossare, finalmente, dato anche che eravamo in ritardo, ho deciso di indossare jeans chiari elasticizzati, molto belli, che aderivano bene alle mie gambe e lasciavano trasparire un bel rotondo ... fondoschiena da sexi girl!! Come sempre sorrido, ,mentre mi descrivo peccando di vanità. Poi un grazioso e caldo golfino color azzurro cielo, che non si preoccupava affatto di mettere in mostra i miei seni, che trasparivano da sotto la maglia maliziosamente e che sembravano dire: "siamo belli,perchè ci copri??". Mah, anche loro vogliono la loro parte di vanità! Scarpe comode, trucco ,al mio solito leggero, ma con ombretto appena sul verde che metteva ben in luce il colore dei miei occhi chiari, capelli sciolti sulle spalle, ed ecco a voi... una Gioia mozzafiato! Azz... come sempre son modesta nel giudicarmi! Gli amici ci aspettavano sotto casa, Il mio Francesco mi ha stretto dolcemente a se, mi ha salutata con un tenero bacio sulle labbra, sussurrandomi un timido "ti amo, sei la mia stella". Indossava un jeans scuro ed un morbido maglione color crema che faceva trasparire le sue forti spalle ed il suo magnifico torace. Meta prevista per la gita, un'antica e ridente cittadina non molto lontano dalla grande città. La passeggiata lungo il corso principale del luogo era allietata ogni tanto dalle nostre argentine risate, scaturite a volte da incomprensibili barzellette, altre volte da critiche ai colleghi di lavoro. Arriviamo ad un certo punto del cammino ad un'antica e bellissima fontana in piazza, meta di tanta gente che suole sedersi sugli scalini attorno ad essa. Una magnifica statua di Nettuno troneggiava nel centro della vasca, la quale veniva bagnata da allegri spruzzi d'acqua, che scivolavano poi giù nella vasca rendendo lucente il Dio dei mari, che sembrava emergere dalle acque imperioso con il suo tridente in mano. Ed anche noi, un pò stanchi per la lunga passeggiata, cercammo posto fra gli scalini ai piedi della fontana. Si scherzava, si parlava e così cominciammo un gioco, quello di rivelare cosa avremmo voluto essere se fossimo stati degli animali. Chi diceva che voleva essere un leone, il re della foresta, chi come Miriam una giraffa; beh, naturalmente ... lei sogna di guardare dall'alto in basso!

Poi venne il mio turno: espressi il mio desiderio di essere un cavallo bianco, per correre libero nelle verdi praterie con la mia folta criniera al vento; Francesco invece disse che avrebbe desiderato essere un'aquila. Mentre parlava sembrava che un velo di malinconia velasse il suo bel viso, diceva " vorrei essere come lei: istintiva,libera, reale in tutto quello che fa, anche per poco, per provare quell'emozione... pero' dopo l'emozione del volo ripiomberei dolorosamente, come un'aquila in picchiata, nel mio mondo umano e nella mia realtà". Le sue parole erano per me come un messaggio che io avevo percepito, ed allora subito gli risposi: "ma se tu desideri essere un'aquila, ed io invece un cavallo bianco, come potremmo mai incontrarci, come potrei mai io salire fin lassù sul tuo nido, e tu come potresti mai essermi vicino se la mia vita è in una prateria dove le aquile non possono vivere??". Francesco a quel punto mi ha strinse a sè in un caldo abbraccio, ma nei suoi occhi c'era un velo di tristezza. Avevo capito cosa intendeva dirmi il mio dolce angelo, quello che vuole solo la mia serenità la mia felicità, attraverso le sue parole ha fatto trasparire un pò della sua malinconia, ed io mi sento in colpa verso di lui. Francesco, mio dolce caro angelo, tu meriti dalla vita tanto ma tanto amore per quello che sei, per l'uomo unico che sei; vorrei poter mettere le ali a quel cavallo bianco, per raggiungerti lassù nel tuo nido e stringerti a me in un tenero abbraccio. Un bacio sulle labbra a te, Francesco.