domenica 13 luglio 2008

Fino all'ultima... goccia

La serata volse al termine, pioveva e Francesco ci propose di andare a casa sua, l'idea era allettante, non era ancora tardi e allora decidemmo con Miriam e gli altri di andare a casa di Francesco a prendere un drink. Mi piaceva la sua compagnia, in macchina parlava, scherzava, mi infondeva serenità: sorridevo alle sue battute e lui mi guardava ammirato, felice di avermi strappato un sorriso. Arrivammo a casa sua, un bel complesso immerso nel verde con alberi ad alto fusto, che sembrava toccassero il cielo con le loro cime, un gradevole odore di erba bagnata si diffondeva nell'aria e il cielo piano piano si rischiarava dando spazio alla luce della luna che imperiosa risplendeva faceva capolino fra le nuvole e sembrava disegnasse, con la sua luce d'argento, una stradina fra i prati ancora ricchi di pioggia. Ci fece accomodare, la sua casa era composta da un unico grande ambiente, classica casa da single, ma ordinata e arredata con gusto con mobili pratici e suppelletili eleganti; la camera da letto era divisa dal resto del salone separata da una bella tenda bianca a cascata dal soffitto, l'angolo cottura era semplice ma funzionale, arricchito da un "isola" che separava tra loro angolo cottura e salone. Un bel divano comodo di colore rosso cupo riempiva la parete di fronte e ne arricchiva l'ambiente, vicino un puff ed una panca, a lato l'angolo studio; tutto era ben disposto e lo sguardo scorreva armonioso nell'ambiente. Un bel tavolo da pranzo di colore bianco e sedie in tinta era situato in mezzo alla sala. Veramente delizioso quest'appartamento, rifletteva un pò il carattere di Francesco, semplice lineare e luminoso, rispettoso di sè e degli altri. Francesco preparò degli ottimi drink, ci accomodammo chi sul divano, chi sul puff e continuammo a scherzare e ad ascoltare musica. Poi all'improvviso Miriam e il suo ragazzo decisero di andarsene,"per comprare le sigarette" mi disse, e mi disse inoltre che poi sarebbe ritornata a prendermi; capì che era solo una scusa, voleva stare un pò da sola in compagnia di Giulio. Francesco allora mi rassicurò, dicendomi che se si fosse fatto troppo tardi mi avrebbe riaccompagnata lui a casa. Continuammo a chiaccherare, era piacevole ascoltarlo, la musica si diffondeva nella sala discretamente come a fare da cornice al tutto. Io lo ascoltavo divertita, mi raccontava dei suoi colleghi, di alcune sue esperienze passate, e più parlava e più mi attirava. Lo guardavo, è davvero un bel ragazzo, ha un bel fisico, gli occhi che sembrano rispecchiare la sua anima, dolce, romantico, riesce a farsi amare facilmente. Francesco allora si mise seduto aldilà dell isola, io gli versavo ancora del drink, mi sono avvicinata e lui mi ha tratta a se e mi ha baciata, le sue labbra mi sfioravano dolcemente, le mie mani lo accarezzavano, ricambiavo i baci e mi sussurava " sei bella Gioia,fatti amare,abbandonati"... e così feci. Le mie mani fra i suoi capelli, le mie labbra lo sfioravano dolcemente sul viso, lui mi baciava sul collo provocandomi piccoli brividi di piacere, gli sbottonavo la camicia piano, vedevo affiorare il suo petto, lo baciavo, sentivo l'odore della sua pelle. Francesco quasi affondava il suo viso nei miei seni come a coglierne il profumo e a godere di quei momenti magici, mi spogliava dolcemente senza fretta ed io a lui. Il suo petto ormai nudo si offriva ai miei baci, gli mordevo delicatamente i capezzoli, le mie labbra lo baciavano e lui ne godeva piacevolmente. Non smetteva di dirmi dolci parole, io offrivo il mio collo inclinando indietro la testa ed i miei capelli cadevano giù sulle mie spalle ormai nude. Era bello, mi piaceva, era tutto vero, non un sogno, potevo toccare il suo corpo, le mie labbra assaporavano il sapore della sua pelle. Un delicato profumo mi inebriava, le mie mani scendevano alla ricerca di lui... la mia bocca su di lui... era come volessi appagare la mia fame d'amore... perchè Gioia ama l'amore! E vuole essere amata senza limiti, senza pudori, non devono esisterne quando si ama, si deve concedere tutto di se stessi. Francesco mi carezzava i capelli, non smetteva di baciarmi. Era ancora seduto, mi prese, mi fece mettere su di lui... sii era bellissimo, mi aiutava nell'amplesso tenendomi delicatamente i fianchi, i miei seni sul suo petto potevano raccoglierne il calore, una leggera ombra di sudore faceva trasparire tutta la voluttà del momento. Poi Francesco mi poggiò delicatamente sull'asse dell' "isola", allargò le mie gambe ed io mi abbandonai totalmente a lui, la sua bocca mi baciava i seni e mordicchiava i miei capezzoli, la sua lingua scivolava su di me, sul mio ventre, indugiava sul mio ombelico e poi scendeva giù fin dentro di me. Ed io mi offrivo totalmente a lui che sembrava volesse saziarsi dei miei umori... erano momenti fantastici, non volevo che finissero mai, concludemmo l'amplesso sul divano, i nostri corpi avvinghiati in una stretta d'amore non si fermavano nel ritmo dell'amplesso, dovevano godere fino in fondo... fino all'ultima "goccia" d'amore. Era successo così, non lo avevamo cercato ma era stato bellissimo, avevo toccato il suo corpo, le mie mani stavolta avevano sentito la pelle sotto le dita e i profumi dell'amore li avevo sentiti davvero, non era un sogno! Un bacio a te Massimo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non so fino a che punto la tua fantasia si confonda con la tua realtà... mi piace come scrivi.. anche se ... memento