giovedì 17 luglio 2008
La sua mano nella mia
Oggi mi ha telefonato mamma, no che non ci sentiamo, anzi , ma questa era una telefonata fuori dal suo solito orario. Mi ha rifatto le solite raccomandazioni: "stai mangiando?", "non ti ritirare tardi la sera", "miss come stà?", "non ti stancare"... ero un pò perplessa di questa telefonata, poi mi dice: "aspetta un attimo"... pensavo ad una delle sue pause, come per dirmi ancora qualcosa, invece ecco sentire la voce di mio padre. Flebile, debole ma ricca d'amore, mentre scrivo ho un nodo alla gola che mi stringe, mi fa male. "Papà, ho detto, come sono felice di ascoltarti!". Mi ha fatto i complimenti per l'esame "Gioia, giuiuzza di papà, sono orgoglioso di te, vieni presto "... non riuscivo a parlare per l'emozione ed ho continuato a parlare con lui trattenendo a fatica il pianto. Quanti ricordi sono passati nella mia mente, quando mi aspettava davanti a scuola, quando mi faceva ripetizioni di lettere e matematica, quando spiavo dietro la porta della camera mentre sistemava i regali "pei carusi"... ovvero per noi figli, quando ci portava in gita a mangiare in alcuni luoghi caratteristici nelle montagne siciliane, splendidi luoghi immersi nel verde. In particolare ricordo un luogo chiamato "Villa Miraglia" a Cesarò, una cittadina sulle montagne. Qui, dopo tantissima strada in auto tra pendii , salite e curvoni a U, arrivavamo in questo locale : una grande tenuta immersa nei boschi. Lì mangiavamo una pasta buonissima e dell'altrettanta buonissima carne. Dopo mangiare andavamo nei prati a guardare gli animali, alcuni liberi e altri tenuti in dei grandi recinti di legno: ricordo molti uccelli, cani ... anche molti altri, ma la memoria mi tradisce in questo momento. Era stupendo correre libera assieme ai miei fratelli in quei prati fantastici, teatro di tantissime avventure di bambini. Un'emozione particolare, poi, la sento pensando a quanto era bello andare in quei luoghi in pieno inverno : la tenuta era completamente ricoperta di neve. Inevitabili le battaglie a colpi di enormi palle di neve con i miei fratelli!! In particolare ricordo che mio padre per anni ci disse che, oltre ai recinti, era possibile vedere grossi cinghiali. Quante ore a guardare oltre gli steccati della tenuta: peccato che i cinghiali non siamo mai riusciti a vederli! La notte tornavamo a casa, stanchi ma felici. Il ricordo delle gite in montagna con mio padre mi accompagnerà tutta la vita. A volte, quando tornavo a casa la notte, lo trovavo ancora alzato ad aspettarmi; senza mai rimproverarmi, diceva "no Gioia, non sono alzato per aspettarti, mi stavo leggendo un libro"... ed io lo sapevo che era lì per me. Lo baciavo sulla fronte come piace a lui, sugli occhi come piace a me, e lui sorrideva compiaciuto: sono i baci della sua Gioia! Mio padre è "un grande uomo" e non pecco d'immodestia, è una figlia che lo dice, una figlia che non può far nulla per lui, che lo vede spegnersi giorno dopo giorno, che quando è vicina a lui gli sorride, gli tiene la mano ormai scarnita e prega Dio di alleviare le sue sofferenze. Qualche volta di fronte a tanto dolore fisico suo, e morale nostro, mi sono chiesta anche "Perchè dio fai si che ci possa essere tutto questo, perchè lo hai abbandonato??". Poi un giorno un mio caro amico prete mi ha detto : sai di quella parabola di gesù che cammina sulla spiaggia con una persona? Camminavano assieme sulla spiaggia tenendosi per mano e l'uomo si sentiva invincibile poichè Gesù era al suo fianco e lo proteggeva. Ma un giorno lui stette male, stava per morire; proprio in quel momento non vide più le orme di Gesù accanto alle sue, così disse "Dio, dove sei, mi hai abbandonato proprio adesso!".Ma non era così, è vero c'erano a terra solo un paio di orme ...ma esse appartenevano a Gesù, che portava l'uomo in braccio! E così penso sia anche per mio padre, lui non cammina da solo nella sua sofferenza, c'è Dio che lo tiene sulle sue braccia. Un bacio sugli occhi e uno sulla fronte papà. La tua Gioia.
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2 commenti:
cara gioia anche se da tanto non ci scriviamo sono sempre vicino a te col pensiero devi farti forza e approfittare degli ultimi scampoli di vita del tuo adorato papà. Chi sta parlando in questo momento è il nino padre che al pensiero di come si possa sentire il tuo in questi momenti di agonia si immedesima ancor di più in questo tragico frangente. Cosciente del fatto che le parole servano a poco ma anche che sentire o leggere un amico sia, anche se per pochi istanti, di conforto.
ti ribadisco comunque su esperienza personale che da un grande dolore nasce una grande gioia, io ho trovato dal dolore di una famiglia a me cara mia moglie e di conseguenza la mia famiglia, abbandonati nelle del signore e prega che le nostre preghiere vengano presto ascoltate così come faccio io nel ricordarti nelle mie.
gioia ti sno vicno col cuore e nel pensiero ti voglio bene sorellina.
un abbracio forte da nino.
anche se per pochi di
il futuro
gli occhi ascoltano la nebbia
le labbra guardano gli sciami di api che allontanano il grigio
diventa notte e tutto si placa
il dolore non muore mai, è solo vita di chi osa con il coraggio
la nostra storia appartiene ad una cara esistenza che ha trovato il futuro nell'immenso
fremmy
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